Il Rubino
Il rubino è la bellissima pietra preziosa dal colore rosso intenso, ardente, il cui nome deriva dal latino “ruber”, che significa, per l'appunto, rosso.
Chimicamente si tratta di un minerale in cui sono presenti cromo e ferro che vanno a determinarne la particolare colorazione.
Ma a noi non interessa la composizione chimica dal rubino: noi sappiamo per certo che si tratta di una delle pietre preziose più amate al mondo, assieme a diamanti, smeraldi e zaffiri, che è la pietra portafortuna per i nati nel mese di luglio e che rappresenta la passione, l’amore e il romanticismo.
Le miniere da cui si estraggono i più bei rubini al mondo si trovano in Oriente – in India è conosciuto come “ratnaraj”, il re delle gemme. Qui, in antichità, si credeva che il rubino possedesse un fuoco interno che aveva il potere di garantire una lunga vita.
In Birmania, invece, i rubini erano noti come “gocce di sangue sgorgate dal cuore della madre terra” e venivano utilizzati come talismani contro le malattie, la cattiva sorte e le ferite.
Ma anche in Occidente il rubino è stato protagonista di miti e leggende: nel Medio Evo, ad esempio, si credeva che avesse poteri divinatori e che il suo colore si oscurasse quando stavano per verificarsi degli eventi funesti.
Il rubino ha anche un’altra caratteristica: è una gemma molto rara. È capitato più volte nell'antichità, non essendoci i mezzi per l’analisi gemmologica di cui disponiamo oggi, che fossero scambiate per rubini altre pietre di colore rosso di minor valore, quali lo spinello – detto anche rubino balascio, il granato almandino, il piropo – conosciuto come rubino di Boemia, lo zircone rosso, il topazio – rubino del Brasile – e la tormalina – detta rubino di Siberia.
Casi eclatanti sono quelli di due famosi gioielli della corona britannica: il “Rubino del principe nero” e il “Rubino del Timur”, entrambi risultati poi spinelli.
Attenzione, dunque, alla scelta del vostro gioiello con rubini!
Chimicamente si tratta di un minerale in cui sono presenti cromo e ferro che vanno a determinarne la particolare colorazione.
Ma a noi non interessa la composizione chimica dal rubino: noi sappiamo per certo che si tratta di una delle pietre preziose più amate al mondo, assieme a diamanti, smeraldi e zaffiri, che è la pietra portafortuna per i nati nel mese di luglio e che rappresenta la passione, l’amore e il romanticismo.
Le miniere da cui si estraggono i più bei rubini al mondo si trovano in Oriente – in India è conosciuto come “ratnaraj”, il re delle gemme. Qui, in antichità, si credeva che il rubino possedesse un fuoco interno che aveva il potere di garantire una lunga vita.
In Birmania, invece, i rubini erano noti come “gocce di sangue sgorgate dal cuore della madre terra” e venivano utilizzati come talismani contro le malattie, la cattiva sorte e le ferite.
Ma anche in Occidente il rubino è stato protagonista di miti e leggende: nel Medio Evo, ad esempio, si credeva che avesse poteri divinatori e che il suo colore si oscurasse quando stavano per verificarsi degli eventi funesti.
Il rubino ha anche un’altra caratteristica: è una gemma molto rara. È capitato più volte nell'antichità, non essendoci i mezzi per l’analisi gemmologica di cui disponiamo oggi, che fossero scambiate per rubini altre pietre di colore rosso di minor valore, quali lo spinello – detto anche rubino balascio, il granato almandino, il piropo – conosciuto come rubino di Boemia, lo zircone rosso, il topazio – rubino del Brasile – e la tormalina – detta rubino di Siberia.
Casi eclatanti sono quelli di due famosi gioielli della corona britannica: il “Rubino del principe nero” e il “Rubino del Timur”, entrambi risultati poi spinelli.
Attenzione, dunque, alla scelta del vostro gioiello con rubini!